Weekly Playlist N.33 (2022)

 

Si ritorna alle classiche grafiche di ogni giovedì, e ciononostante ci sono tante altre novità che la nostra utenza non mancherà di apprezzare così come ha apprezzato il nuovissimo canale Telegram griffato Pagan Storm Webzine. Una su tutte, il ritorno a lungo atteso della pregiata rubrica del martedì La Gente Deve Sapere dalla quale partiamo oggi per un bel check-up di come sta andando il tremendo 2022 in quanto a musica tenebrosa. Pur senza invertire una tendenza calante che persino noi strenui difensori del nuovo non abbiamo problemi a confermare, Tyrannemord” della già certezza svizzera Ateiggär ci ha risvegliati definitivamente dopo i primi botti a settembre, guadagnandosi non solo un prevedibile posto in cima nel lotto di dischi migliori di ottobre ma anche una bella recensione monografica, edita a cinque mesi esatti di pausa dall’ultimo scritto analogo; recuperatevela sulle note di “Din Lyb Ziert De Altar”, e magari subito dopo spostatevi su “Gloria In Excelsis Deo, Et Ira Ad Homines In Terra” dei canadesi Gevurah, anche loro presenti col sophomore Gehinnom” tra le fila della meglio gioventù del mese scorso. Novembre, d’altro canto, a parte i Kampfar (per i quali stranamente un adoratore come chi scrive sta al momento avendo qualche riserva), propone piccole schegge isolate tipo il ritorno del buon Rome e l’interessante opera prima dei Lykotonon, statunitensi dalle impegnative parentele e col compito di intrattenere le “masse” (virgolette d’obbligo) che attendono le prossime mosse dei Dødheimsgard, ai quali sembra rifarsi sebbene in chiave meno allucinata la traccia “The Primal Principle”, e speriamo anche tutto il Promethean Pathology” che sentiremo a partire da venerdì prossimo. Se poi anche il vostro 2022 ha lasciato abbastanza a desiderare e non vedete l’ora di voltare pagina, ecco che i finnici …And Oceans puntano le lancette al 15 gennaio 2023 in vista del prossimo album in studio As In Gardens, So In Tombs”, da cui ci ascoltiamo il singolo “The Collector And His Construct” nella speranza che questi veterani delle stramberie su disco ci sappiano questa volta davvero sorprendere a differenza dell’ultima. La quaterna di preview appena snocciolate va però bilanciata da un po’ di sano passatismo, ed è qui che arriva un poker di anniversari alquanto eterogeneo dal quale è impossibile uscire delusi. Si parte con del buon PIL italiano gentilmente offerto dal decennale di Hël”, la cui sesta parte fa bella mostra in scaletta facendoci ricordare di quando Melencolia Estatica era un nome irrinunciabile del panorama italico non soltanto nel florido Nord-Est. In ordine cronologico segue uno scatenato 2007 che aggiunge alla sua lista di classici moderni il maestoso To The Nameless Dead”, culmine della mai banale epica guerriera musicata dagli irlandesi Primordial dal quale, dovessimo per forza scegliere, sceglieremmo la sola “As Rome Burns” come manifesto di superiorità netta da mostrare ai pochi miscredenti ancora all’oscuro di queste otto meraviglie. Ma quando dietro agli strumenti ci sono dei veri artisti non serve nemmeno un intero full-length per entrare nella leggenda oppure rimanerci contro ogni pronostico, e nelle ultime due settimane le ricorrenze di due EP storici ce lo hanno ricordato nel modo più deciso: le chitarre al polonio di “Fall Of Seraphs” ci riportano a quando, venticinque anni addietro, Blasphemer trascinò ciò che rimaneva dei Mayhem attraverso la registrazione di Wolf’s Lair Abyss”, colpo di coda inaspettato nonché presumibile ultimo fiero ruggito della bestia in assoluto più temuta del reame del Black Metal; ed è invece “Devil Eyes” a completare l’opera riaprendo il varco verso il buio primordiale modellato dai Mercyful Fate sin dai tempi di quel mini omonimo che, quarant’anni fa (!), mise King Diamond e soci sulla mappa dell’oscurità sonora. A questo punto qualsiasi altra Webzine avrebbe già rimandato a casa tutti dando appuntamento alla prossima occasione, ma noi qui infieriamo ritornando all’inizio di tutto e regalando ai pochi rimasti un inedito scorcio di 1997 come Let The Stars Fall And The Kingdom Come” del defunto progetto svedese Parnassus, presente nella forma di “Cling To Your Lives As I Take Them” ad inaugurare un puntatone nel quale, prima del gran finale, ci sarà posto anche per una “Bronzen Embrace” dal sempre spettacolare Asa”: papabile ed adeguatamente grandioso ad oggi ultimo atto della straordinaria carriera di Falkenbach.

Ascoltatela interagendo con il tasto play sottostante. Buona scoperta!

 

1. Parnassus“Cling To Your Lives As I Take Them” (from Let The Stars Fall And The Kingdom Come”, Secula Delenda Records 1997)

2. Mayhem“Fall Of Seraphs” (from Wolf’s Lair Abyss” (EP), Misanthropy Records 1997)

3. Primordial“As Rome Burns” (from To The Nameless Dead”, Metal Blade Records 2007)

4. …And Oceans“The Collector And His Construct” (from As In Gardens, So In Tombs”, Season Of Mist Records 2023)

5. Melencolia Estatica“Hël VI” (from Hël”, Temple Of Torturous Records 2012)

6. Ateiggär“Din Lyb Ziert De Altar” (from Tyrannemord”, Eisenwald Tonschmiede 2022)

7. Mercyful Fate“Devil Eyes” (from Mercyful Fate” (EP), Rave-On Records 1982)

8. Lykotonon“The Primal Principle” (from Promethean Pathology”, Profound Lore Records 2022)

9. Falkenbach – “Bronzen Embrace” (from Asa”, Prophecy Productions 2013)

10. Gevurah“Gloria In Excelsis Deo, Et Ira Ad Homines In Terra” (from Gehinnom”, Profound Lore Records 2022)

Michele “Ordog” Finelli

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